2024 Bergamo
Un progetto di – self-reuse –
Ex cotonificio Legler – complesso di archeologia industriale
Il progetto si colloca all’interno di un edificio in disuso facente parte di un complesso di archeologia industriale, ex fabbrica Legler, sulle sponde del fiume Brembo a Bergamo, in un contesto di alto valore storico e paesaggistico, all’interno del quale il rapporto tra archeologia industriale e abbandono trova grande espressione e potenzialità.
Il progetto costruisce un recinto che si dilata e si comprime generando relazioni tra l’istallazione e l’edificio esistente realizzato con delimitazioni da cantiere. Le recinzioni arancioni vengono usate durante la costruzione per poi essere rimosse a opera finita. Il progetto trasforma il carattere temporaneo della recinzione in bordo permanente. Tutti i materiali del perimetro, cosi come gli arredi e l’illuminazione, sono realizzati da materiali poveri, di riuso, in grado di generare un progetto site-specific legato allo spazio oggi abbandonato. I tavoli sono realizzati con basi di blocchi di cemento di forma e dimensioni diverse che nell’insieme raggiungono una coerenza estetica grazie al cemento come materiale in comune. Gli assi da getto diventano piani di tavoli, da cassero ad arredo. L’illuminazione realizzata con materiali poveri definisce le aree di uso illuminando alcune zone rispetto ad altre.
Il progetto prevede solo materiali poveri per marcare il carattere precario del fabbricato, ma allo stesso tempo impreziosirlo e riportarlo in vita tramite nuovi usi flessibili. La strategia prende le radici dall’architettura nomade nell’ applicazione del “fare tanto con poco”, avvicinandosi all’autocostruzione. Si tratta di un processo di self-reuse.
“In un mondo dove gli spazi vuoti si riducono ogni giorno, di fronte a città tentacolari con edifici che faticano a riqualificarsi, l’architettura nomade si manifesta non più all’aria aperta, in aree vergini, ma negli spaziosi edifici in abbandono. Esplora i meandri della nostra civilizzazione urbana, in perfetta simbiosi con la tendenza alla scomparsa progressiva delle popolazioni rurali. Gli architetti si adattano, riproducono o ricreano il nuovo utilizzando il vecchio. “ 1
Abitare spazi abbandonati con installazioni e infrastrutture temporanee, con budget quasi nulli, offre in primo luogo l’opportunità di riuso degli spazi, riaprendo condizioni prima sigillate dall’abbandono. Attraverso questa metodologia è possibile sensibilizzare e portare in evidenza il manufatto oggetto di intervento, in una logica di interventi e finanziamenti successivi.
Il progetto è stato realizzato in occasione del workshop – rererelab – a cura di Vacuum Atelier e Fondazione Aedificante (Taramelli srl), realizzato con il supporto di Fondazione Architetti Bergamo, Fondazione Legler per la Storia Economica e Sociale di Bergamo e il patrocinio del Comune di Ponte San Pietro e del Comune di Brembate di Sopra, svolto nel mese di settembre 2024 negli spazi dell’ex fabbrica Legler a Bergamo.
Project team leader: Vacuum Atelier
Team: Matteo Lorenzi, Sofia Macchia, Chiara Gritti, Francesca Randon, Benedetta Pozzoli, Davide Rohrich, Sofia Batyrshina






















